Un mondo di viti

Ogni qualvolta ci si trova in una ferramenta a Roma per acquistare delle viti, si apre davanti una serie di dilemmi e difficoltà su quale tipo scegliere e su quale sia la più adatta per il lavoro che dobbiamo effettuare. Cerchiamo allora di capirne un po’ di più su questo oggetto.
La funzione della vite è quella di fissare tra loro due parti. Ogni vite è formata da una barra di forma cilindrica, di solito in metallo, sulla quale è realizzato un filetto elicoidale. Questa barra possiede un’estremità appuntita ed una, detta testa, che può assumere diverse forme che hanno a loro volta diversi tipi di attacchi l’innesto con il cacciavite. In genere, le viti sono destrorse, il che significa che si avvitano in senso orario.
Ma quante tipologie di viti ci sono in commercio e come si differenziano a seconda del loro utilizzo in base a forma della testa, tipo di innesto, materiali di costituzione, ecc?
La testa della vite
La testa della vite può essere di varie forme: cilindrica, tonda o mezza tonda, a bottone, piana svasata e a goccia.
Questa differenza è data dal fatto che le viti si possono usare per lavorazioni diverse e su materiali diversi; alcune hanno poi la necessità di sporgere come quelle a testa a bottone o cilindrica, altre di risultare invisibili come quelle con testa svasata.
Tipologie di innesto
Ancora più difficoltà desta la scelta dell’innesto che può essere:
- A taglio: con un attacco unico e lineare che viene poco usato perché rischia di far scivolare il cacciavite rovinando il materiale di lavoro;
- Phillips o a croce: con un’incisione a forma di croce appunto che possiede delle svasature per far sollevare il cacciavite in caso di resistenza proteggendo la filettatura della vite stessa;
- Pozidriv: simile all’innesto precedente ma dotata di altre quattro incisioni secondarie;
- Torx: vite dalla forma a stella con sei punte arrotondate; è utilizzata per lo più nei montaggi attraverso sistemi robotizzati;
- Esagonale: per essere avvitata ha bisogno di una chiave a forma di L oppure di T; sono più conosciute con il nome di viti con innesto a brugola;
- Robertson: viti dal foro quadrato particolarmente usate in Canada.
- Tri-Wing: formata da tre incisioni che formano una Y, viene usata per videogiochi e cellulari.
I materiali di costruzione
Le viti in genere sono costruite con materiali resistenti perchè devono supportare un determinato carico. Le più usate sono realizzate in acciaio ma è possibile trovarle anche in rame, ottone o titanio.
Quando servono per avvitare parti soggette alla corrente elettrica, devono essere composte di materiali isolanti come ad esempio il vetro, la ceramica, il nylon oppure teflon.
Se usate nelle vicinanze di prodotti corrosivi si deve optare per viti in bronzo, in acciaio inossidabile o ancora una volta in titanio.
Se si vuole aumentare la resistenza si può ricorrere ad alcuni processi elettrolitici come ad esempio la zincatura o la brunitura.